Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Covito Carmen
Titolo: La rossa e il nero
Editore: Mondadori 2002
Documentatissimo, il romanzo sembra davvero scritto da una archeologa: non a caso si è fatta aiutare da professori esperti, come Mario Fales. E' la storia di una banale milanese di origini napoletane, Cettina Shwartz, divorziata e solitaria trentacinquenne che ha l'insperata occasione di essere assunta come fotografa da una missione archeologica vicino ad Aleppo, in Siria. Qui cominciano le sue avventure, un po' Agatha Christie, un po' Indiana Jones, in mezzo ad una serie di personaggi che ritraggono le beghe universitarie, le rivalità scientifiche, i contrasti nazionali per accaparrarsi la gloria di aver trovato il reperto eccezionale. La cosa migliore del libro è un linguaggio sempre scintillante e agile, che rifà dialetti, moduli espressivi accademici in un girotondo espressivo di notevole efficacia. ( 2003)

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